Siamo alla vigilia di una partita molto delicata, una partita in cui Bisoli si gioca la panchina (se perde difficile pensare in una riconferma: di nomi ne girano tanti, Longo, Donadoni, Zenga per citarne alcuni, divertitevi pure, noi per il bene della Cremonese faremo il tifo per una grande vittoria, vogliamo vittorie non continue rivoluzioni). Dal 1 dicembre poi Braida entrerà ufficialmente in carica come direttore generale della Cremonese. Bene, a questo punto vogliamo fare qualche riflessione sulla situazione tecnico-sportiva della Cremonese. Siccome stiamo per muovere critiche importanti e siccome la realtà non è mai tutta nera o tutta bianca, prima di tutto sarà bene mettere in evidenza le cose positive:
1) Siamo in B per il quarto anno di fila ed è la prima volta del post-Luzzara: per anni abbiamo mangiato pane nero in C e C2, non dimentichiamocelo!
2) Abbiamo una solidità finanziaria invidiabile (mentre le vicine Pavia e Mantova ma anche Varese, Como, Pro Patria, Reggiana, Piacenza e via dicendo sono fallite tante volte in questi anni e sono sempre piene di problemi, ogni tanto troviamo qualche matto che ci dice "meglio che questa proprietà se ne vada", sia chiaro che per noi è pazzia anche solo pensarlo, con tutti gli errori che pur può avere commesso!) e di conseguenza lo stadio è stato sistemato alla grande e abbiamo un centro sportivo invidiabile.
3) La serie A non è un obbligo, è un lusso: dal 1929 la Cremonese ci ha giocato 7 campionati in 92 anni! Per inciso, la categoria in cui abbiamo militato di più è la C non la B
Tutte queste cose le abbiamo ben presenti in mente e ringraziamo Arvedi e i suoi collaboratori (tecnici, giocatori e quanto altro). Molto bene, ora vediamo cosa non va.
Potremmo riassumere le cose che non vanno in una sola parola: progetto. A oggi, non c'è mai stato, non con solidità, non con continuità, mai in 13 anni. La sua assenza ha determinato che i risultati, per quanto non disprezzabili del tutto (siamo appunto in B da anni), non siano proporzionali agli investimenti immensi (di cui siamo grati, non sono scontati o obbligatori).
Possiamo dimostrarlo. Dal ritorno in B nel 2017 abbiamo avuto come allenatori Tesser, Mandorlini, Baroni, Rastelli e Bisoli. Sono cinque allenatori in tre stagioni e un pezzettino e già si parla di fare arrivare un sesto. Sempre colpa dell'allenatore? Noi non siamo convinti e siamo stufi di cambiare mister alle prime sconfitte. Lo scorso anno si contestava Rastelli, abbiamo cambiato allenatore e le cose non sono migliorate. E' normale che sia l'allenatore il primo a pagare (e Bisoli sicuramente ha le sue colpe: questo deve essere chiaro, ha sempre detto che avallava il mercato e alcune delle sue scelte noi non le condividiamo, poi la classifica parla, non può essere deresponsabilizzato). Abbiamo avuto anche questi dirigenti: Giammarioli, Rinaudo, Bonato (se non consideriamo Armenia che è responsabile della parte amministrativa). Mai un allenatore due stagioni intere, mai un dirigente. Questo stato di cose non dura da ora, ma dal 2007. Veniamo ai giocatori. Siamo all'inizio della quarta stagione e abbiamo già avute 73 giocatori impiegati almeno una partita, pari a 18 giocatori nuovi a stagione. Eccoli:
RAVAGLIA
UJKANI
POL GARCIA
ALMICI
RENZETTI
CLAITON
CINAGLIA
MARCONI
CANINI
PROCOPIO
SALVIATO
CASTROVILLI
CAVION
SCARSELLA
ARINI
CINELLI
MACEK
MAIORINO
PESCE
SBRISSA
CROCE
SCAMACCA
PICCOLO
PAULINHO
MOKULU
SCAPPINI
BRIGHENTI
GOMEZ
CAMARA
PERRULLI
RADUNOVIC
AGAZZI
CARACCIOLO
TERRANOVA
MOGOS
KRESIC
MIGLIORE
DEL FABRO
RONDANINI
STREFEZZA
CASTAGNETTI
EMMERS
SODDIMO
MBAYE
GRECO
BOULTAM
LONGO
MONTALTO
CARRETTA
STRIZZOLO
VOLPE
BIANCHETTI
ZORTEA
RAVANELLI
CRESCENZI
VALZANIA
GUSTAFSON
KINGSLEY
DELI
GIRELLI
PARIGINI
CELAR
PALOMBI
CERAVOLO
CIOFANI
ALFONSO
FIORDALISO
FORNASIER
VALERI
PINATO
NARDI
GHISOLFI
BUONAIUTO
Nessun giocatore dell'attuale rosa è a Cremona da prima del 2018: vuole dire che al massimo è alla sua terza stagione qui. Non hanno nemmeno il tempo di farsi conoscere e affezionarsi.
Vi invitiamo poi a leggere i nomi dei ragazzi impiegati. Gli unici giovani del vivaio sono Girelli e Ghisolfi e al momento in cui scriviamo vantano 2 presenze in due in campionato.
Bene. Questo stato di cose, ancora una volta, dura dal 2007, non da ora, dall'inizio dell'era Arvedi. Negli anni ne abbiamo parlato spesso, potete leggere questi articoli per approfondire:
https://www.sportgrigiorosso.it/cremonese/11360-cremo,-la-rivoluzione-permanente-continua.html
L'unico momento in cui abbiamo visto una svolta è stato ai tempi di Tesser (tralasciando il discorso giovani del vivaio che non giocavano neanche in quella Cremonese) con la conferma del blocco promosso in B e l'allenatore e il ds confermati ma non si è arrivati alla fine della seconda stagione (per inciso quando per una volta non abbiamo esonerato il mister nel momento del disastro, cioè il 3-0 a Piacenza, la squadra si è compattata e ha vinto il campionato).
Siamo consapevoli che il calcio è cambiato. Non si può più vedere la stessa formazione negli anni a filastrocca tipo Rampulla-Montorfano-Garzilli-Gualco e via dicendo, è triste ma non funziona più così. Se guardate però le altre squadre, soprattutto quelle meglio gestite, hanno dei punti fermi. Magari non tantissimi, ma hanno un dirigente, il tecnico e almeno 2-3 giocatori che vanno a formare un blocco storico che deve prendere in mano la squadra nei momenti difficili. In questa Cremonese quando le cose si fanno dure, chi la prende in mano?
C'è troppa impazienza, la proprietà cambia sempre alla velocità della luce alle prime difficoltà. Il cavaliere Arvedi (perché è sempre chi mette i soldi che comanda, su questo non abbiamo dubbi, anche giustamente) ha voglia di vincere ma purtroppo non è uno scacchista (gli scacchi vanno di moda, netflix docet): ha fretta e non ha pazienza. La fretta però è cattiva consigliera...
Quest'estate le scelte sono state molto discutibili e il campo lo sta confermando. Qualunque tifoso grigiorosso aveva dubbi sugli attaccanti, avendoli già visti tutti qui (anche se capiamo che riuscire a venderli era difficile fra contratti alti e poca richiesta, ma di fatto non abbiamo risolto il problema), qualche cessione non è stata digerita come quella di Arini (abbiamo l'impressione che non avesse un buon rapporto con qualcuno, ma vista da fuori non abbiamo certezze, trovare qualche tifoso che non volesse confermarlo è però difficilissimo e ci sarà un suo motivo se ha guadagnato la stima di tutti).
Queste però per noi sono cose secondarie, non perché queste scelte non siano importanti ma perché la prima cosa che serve è un progetto, un'idea, una filosofia che dia continuità e identità. Se l'hai, dopo diventa più facile gestire tutto. Se un gruppo funziona, qualunque giocatore gioca meglio, se non trova l'ambiente giusto qualunque giocatore rende meno: se non ci credete ripensate a quanto rendevano qua i giocatori dell'era Luzzara e a come rendevano quando lasciavano Cremona, poi confrontate con il rendimento a Cremona dei giocatori degli ultimi anni e il loro rendimento in altre piazze.
Ora è arrivato Braida e speriamo che con la sua esperienza riesca a darci non solo un'identità ma appunto continuità nel tempo (ora per esempio sta valutando Bisoli come giusto che sia: se decide di puntare su di lui che lo difenda, se lo cambia che chi arriva poi arrivi per costruire un progetto nel tempo e con la dovuta calma, ma non c'è bisogno che lo diciamo noi, Braida è un maestro ed è lui a insegnarlo a noi): puntiamo su di lui, in fondo ha saputo gestire un altro cavaliere ambizioso di vincere e impaziente che ha rivoluzionato il calcio. Se saprà gestire il nostro di cavaliere, ci sono tutte le condizioni per fiorire (fatte le dovute proporzioni, mica pretendiamo la coppa dei campioni neh!)...
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