Half Marathon Cremona 2016: 21 km fa'.....

Podismo
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Si e' parlato, e si parlera' molto del nuovo percorso, la vera sfida di questa edizione, in molti l'hanno provato in via ufficiosa la domenica mattina come allenamento, io no. Del vecchio  mi mancheranno i punti di riferimento, quelli dei ristori, delle curve dei tiifosi vocianti a cui  sorridere e ringraziare, i punti in cui si fa' il punto della situazione. Sara' Un piacevole e stimolante salto nel buio, il nuovo percorso ma facciamo un passo indietro, anzi 21km ...

Non so' quante maratonine ho concluso e non sono neanche uno di quelli che tiene i pettorali numerati scrivendoci sopra i tempi finali della gara, le mie medaglie sono sparse in un cassetto come i ricordi che ho di loro. Ricordo la prima, la mia prima in assoluto, una idea nata in un giorno di maggio a casa di un amico: "mi sono iscritto ad una societa' podistica e preparo la maratonina, la facciamo insieme?" pronti attenti via e li imparai, a "sue spese", che e' meglio non farsi prendere dall'entusiasmo e partire troppo forte, pena "passo processione" per gli ultimi 2 km. Rcordo la maratonina in cui, all'ultimo momento mi sono chiesto: "come e con chi la faccio stavolta", per poi  aggregarmi ad amici ed accompagmnare insieme una ragazza in carrozzella, Rebecca, splendida e faticossima esperienza, ma alla fine la gioia da condividere e' stata immensa (provare per credere). E ricordo un paio di anni fa quando arrivai al traguardo insieme a mio figlio, sollevato di peso dalle transenne,  per condividere la mia felicita' e magari un po' di passione con lui. 

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Ma un ricordo le accomunava tutte, almeno fino a domenica prossima:  il percorso, c'e' chi lo apprezza, chi meno e chi lo odia, a me piaceva molto, ci conoscevamo, io lo rispettavo e lui mi aiutava. La partenza in Via XX Settembre dopo un infinito riscaldamento per le vie adiacenti a Piazza Duomo, la foto di rito, lìinfinita fila ai bagni chimici,  la ricerca dei satelliti per il GPS (caduti tutti per l'occasione!) poi fermi nell'imbuto, 20 minuti in cui si aspettava fermi in attesa della partenza, gli sguardi, i sorrisi, l'eccitazione, l'ansia, la ricerca dei compagni persi in quella bolgia colorata, le scommesse e le speranze sul meteo per le prossime 2 ore, le discussioni sulla scelta degli indumenti, il calore vaporoso emanato da tanti  corpi vicini ed in fibrillazione.

Parte la musica, lo speaker chiama a raccolta i podisti, invita a alzare e battere le mani con lui, poi finalmentei lo sparo della partenza, la via si anima di colpo, un fluire colorato, sorridente e chiassoso, con amici e parenti che salutano fotografando a caso con i cellulari, in un attimo, presi dalla velocita'e dall'adrenalina della partenza, ci si ritrova di fronte la Chiesa della SS Trinita' e per non andare a sbatterci si e' costratti a frenare bruscamente, per incanalarsi nello strettissimo Corso Pietro Vacchelli, qui il confine tra strada e marciapiedi non riesce ad arginare i "podisti indisciplinati", per fortuna il tragitto e' breve, Porta Romana allenta la morsa, Via Ottolini, Via ippocastani e poi Via Novati, che rispetto alla partenza appare come una highway negli States.

In Via San Rocco, la tensione si allenta, si formano i gruppi in base al passo, ci si ritrova, si scambiano battute e si trova il ritmo gara, mi ritorna il mente il calpestio ritmico dei piedi, della visuale che si ha dal dosso a circa meta' della via, in cui si vede lo sciame di podisti avanzare spensierato ma determinato verso la meta. Il rientro in citta' da Via Flaminia per Via Ippocastani e' scandito dagli incoraggiamenti degli spettatori che delimitano il percorso, con la loro presenza ed il loro calore, si passa dallo stadio e poi si rientra in Via Brescia, Porta Venezia e la sua "curva di tifosi a gomito" , imboccando l'anonimo e lungo Viale Trento Trieste.

 Il tempo di attraversare Via Dante ed eccoci al "primo gran Premio della Montagna", il cavalcavia del Cimitero, lungo ed inesorabile, il passo si allenta, ma raramente trovi qualcuno che cammina, il morale e' alto e le gambe si adeguano, a seguire discesona che si dice serva a scogliere i muscoli, in realta' fa' una mera selezione delle ginocchia sane da quelle scricchiolanti, comincia Via Boschetto ed il chip suonante ci ricorda che stiamo pasando il 10 km, ristoro veloce e ci troviamo al sottopasso del Boschetto, praticamente e' come entrare in un enorme e  buco profondo rischiando di uscirne  camminando, un toccasana per affrontare i prossimi Km, i piu' detestati perche' scanditi dal niente di una strada deserta ed una campagna camuffata da citta'.

Quando dal Migliaro si svolta in Via Bergamo, la nostra bussola interna ci fa' tirare un sospiro di sollievo, finalmente si torna, e' il tratto rettilineo piu' lungo del percorso, ma e' accompagnato da una leggera discesa e quindi tutto sommato passa velocemente, Via Bergamo Porta Milano, "secondo gran Premio della montagna", sulla cima un'altra curva di tifosi ci accoglie festosa e ci fa ritrovare la  forza e sorriso per andare avanti fino a Piazza Cadorna, che dista piu' o meno 1 km in linea d'aria dall'arrivo, se ne sente la presenza e ci da' la spinta necessaria per affrontare il Viale Po, una "stecca" interminabile.

Parco del Po, qui si fa' il punto della situazione, si chiamano a raccolta le energie fisiche e mentali per arrivare al traguardo, in Via del Sale si supera molta gente che cammina, chi perche' dolorante, chi perche' ha sottovalutato l'importanza di una preparazione adeguata, ma oramai e' fatta. Via Cadore e poi Via Aporti, stranamente pur essendo a due passi dall'arrivo, non e' mai stata animata da molto tifo, e' piu' faile incrociare dei podisti con la medaglia al collo che tornando sui loro passi incitandoti e ricordandoti che ci siamo quasi.

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Eccoci qui, "terzo ed ultimo Gran Premio della Montagna" il piu' breve il piu' importante il piu' duro il piu' emozionante, Via Sicardo, agognata, amata ed odiata,io non potrei immaginare arrivo piu' bello ed emozionante, ogni mattina della maratonina, la percorro silenzioso ed a passo lento, osservo il cartello dei 21 km e le lancio la sfida. Questo tratto regala una emozione unica,  la gente in piedi sui lati della strada, i ciotoli sotto i piedi doloranti, davanti a te podisti che arrancano. Tocca a me, spingo sulle gambe indolenzite e parto con tutte le forze che ho, 100 mt o poco piu',  sento il brusio della gente, la voce dello speaker e finalmente  vedo l'ingresso di Piazza Duomo, inforco il tappeto blu che mi conduce all'arrivo, rido sorrido sono felice, la piazza e' in festa, splendidi ricordi, chiudo il cassetto.

Domenica si volta pagina, chissa'...

Buona corsa podisti.

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