Bocce: Un solo arbitro a Cremona situazione inquietante. Contesto migliore a Crema e Piacenza

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C'è una domanda che da settimane galleggia sugli appassionati bocciofili di casa nostra. C'è solamente Gabriele Ceriati a dirigere le manifestazioni sulle corsie cremonesi? Ebbene sì la laconica risposta, un quadro veramente desolante di quanto sta accadendo sulle corsie cremonesi. Sembra assurdo ma è Ceriati l'unico rappresentante arbitrale, una sezione che si è liquefatta tra dimissioni, fughe e qualche scomparsa causa Covid. Un settore in piena confusione che si ritrova al punto zero. Quella dell'ultima manifestazione svoltasi organizzata dal DLF è stata addirittura la nona direzione arbitrale consecutiva di un Ceriati, sempre tanto disponibile ma anche abbastanza stressato e ne ha motivo.

a sinistra Gabriele Ceriati

Senza dubbio è un fiore (ma ci vuole ben poco!) la situazione arbitrale nel cremasco rispetto al cremonese dove i tesserati AIAB sono addirittura sei: Alessandro Chiappa, Ernesto Fiorentini, Francesco Lanzi, Manuel Tagliaferri, Giovanni Torresani ed Antonio Vannucchi.

Francesco Lanzi

Abbiamo contattato Gaetano Benzoni per avere un quadro più chiaro di questa complicata situazione ma il responsabile arbitrale della Lombardia (gentilmente) ci ha detto che non poteva rilasciare dichiarazioni previa autorizzazione federale.

Sempre disponibile il delegato FIB provinciale Giovanni Piccioni ormai prossimo a lasciare la carica:

“La congiuntura attuale è stata determinata principalmente dalla pandemia ma è anche il risultato di uno sforzo organizzativo federale, assolutamente condivisibile, che purtroppo non ha prodotto quanto si prefiggeva. Nel 2018 era nata l'AIAB, organismo indipendente dalla FIB in cui far confluire l'organico arbitrale federale. Successivamente era stata istituita, anche allo scopo di avviare alcuni giocatori al ruolo di arbitro federale e successivamente di Direttore di Gara, la figura dell'Arbitro di Società, mansione ottenibile attraverso la partecipazione ad un corso a livello provinciale. Il nostro comitato ha addestrato oltre trenta giocatori. Questa, che doveva essere un'idea vincente sembra invece aver demotivato gli arbitri federali che forse si sono sentiti sminuiti ne loro ruolo e che in molti ha provocato disaffezione per questa attività. Preoccupato di questa situazione lo scorso agosto ho chiesto alle società di verificare, fra i loro tesserati che avevano partecipato ai corsi chi fosse interessato a diventare arbitro federale e quindi ricoprire il ruolo di direttore di gara per la stagione 2021 purtroppo senza alcun esito. Non so se si tratta di mancanza di capacità ad assumere le responsabilità connesse al ruolo o se invece si tratta di una questione economica”.

Un compenso relativamente basso in considerazione dell'impegno?

“È vero -prosegue Piccioni- personalmente ritengo che si debba incrementare la retribuzione al direttore di gara, specialmente per le gare serali che durano più giorni durante le quali, anche se non è presente fisicamente (ndr. non è il caso di Ceriati) il direttore di gara deve essere disponibile, anche solo telefonicamente, ad intervenire per eventuali controversie. A questo si deve aggiungere il lavoro in più rispetto a prima di chiusura dei referti arbitrali con la registrazione nel WSM dei partecipanti alla gara”. Ed infine una proposta del del delegato Piccioni: “Per dare maggiore rilevanza ed autorevolezza al ruolo di Arbitro potrebbe essere interessante verificare, per qualche anno, cosa succede ad impedire alle persone il doppio tesseramento di giocatore ed arbitro con compiti di Direttore di Gara”.

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Non nasconde i problemi arbitrali il consigliere regionale Bruno Casarini:

“È un momento difficile per la classe arbitrale in generale ed in particolare nel nostro sport. A fronte di una sacrosanta suddivisione delle competenze all'interno della Federazione con l'istituzione dell'AIAB non abbiamo saputo altresì far crescere quella conoscenza di attrativo verso questa classe arbitrale che ne sarebbe stato indispensabile. Ora dobbiamo lavorare per questo partendo dai più giovani con metodi persuasivi e per dimostrare come fosse necessario avere una classe arbitrale seria, competente e al di sopra delle parti. Nel comitato territoriale di Cremona questo aspetto lo soffriamo più di altri e quindi a maggior valore ne dobbiamo prendere atto e lavorare molto di più. Mai abbattersi e starsene a crogiolarsi sulle cose che non vanno".

La situazione arbitrale va leggermente meglio sull'altra sponda del Po come ci conferma Giancarlo Giulivi, delegato Fib di Piacenza ed arbitro regionale:

“Annoveriamo un arbitro nazionale, due regionali e sei provinciali ma è da almeno cinque anni che non riusciamo a formarne di nuovi mentre i vecchi cessano. È una crisi arbitrale che ha colpito tutto il mondo delle bocce ma diciamo che alcune decisioni arbitrali volte a salvaguardare il movimento, una su tutte l'utilizzo di arbitri di società nelle finali, indirettamente hanno fatto in maniera che il numero degli arbitri, già residuo, diminuisse ulteriormente”.

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