L’analisi di Cremonese-Bari: un caldo 'ferragostiano', le gambe pesanti e qualche scelta discutibile.

Cremonese
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C’era molta attesa (e molte aspettative) per l’esordio stagionale allo Zini della Cremonese di Stroppa. Nonostante la giornata ‘ferragostiana’ sono stati oltre 3.700 i tifosi (di cui poco meno di 500 baresi) che hanno varcato i cancelli dello Zini. Una vittoria 'di rigore' (i tempi regolamentari si sono chiusi in parità 1-1), ma pur sempre una vittoria che ha permesso ai grigiorossi di passare il turno, attraverso una buona prestazione, ma condizionata da alcune scelte tattiche iniziali.

Per fare un'analisi della gara, è doveroso tener conto del fatto che si è giocato alle ore 18 del del 10 agosto con ancora nelle gambe il carico di una preparazione che di fatto non si può dire ancora terminata; premesse che ovviamente valgono anche per il Bari. Stroppa ha confermato il modulo (e la quasi totalità dei titolari) visto nell'ultima amichevole disputata a Pinzolo contro il Lumezzane. Una scelta che ci sta se non fosse stato per la scelta di schierare Vandeputte interno sinistro e Johnsen a galleggiare (senza colpo ferire) tra il centrocampo e il riferimento offensivo Tsadjout

Le qualità del belga, al suo esordio dal 1' insieme a Fulignati gara ufficiale con la maglia grigiorossa non si discutono, ma per goderne appieno probabilmente bisogna schierarlo nel ruolo che la scorsa stagione lo ha visto eccellere nel campionato cadetto: miglior assist-man in assoluto della categoria. Avere piedi buoni e qualità sopraffine non vuole dire necessariamente poter giocare in tutti i ruoli ( o comunque con gli stessi risultati). Vandeputte da il meglio sulle fasce (è un dato di fatto), nell'uno contro uno, ma dove ha spazio per saltare l'uomo, non certo nel carnaio del centrocampo dello Zini di ieri. La situazione si è risollevata nella seconda parte di gara quando il Bari ha abbassato il baricentro e le due squadre hanno lasciato più spazi. Se Stroppa insiste a schierarlo in quella posizione avrà le sue buoni ragioni, sperando che non siano le stesse che aveva Alvini quando si intestardiva a fare giocare da trequartista Zanimacchia.

Fulignati è stato il 'man of the match' per le parate nel finale di gara e per il rigore parato a Vicari, importanti (ma solo per tifosi con le coronarie sane e salde) le sue capacità di fare ripartire l'azione dal basso: sua la palla lunga a Barbieri nel secondo tempo sprecata poi da De Luca, suo il rischio corso nel finale con un retro-passaggio di Majer che l'arbitro ha valutato ininfluente. Tanto va la gatta al lardo...

La difesa, al netto della sfortunata deviazione di Bianchetti in occasione del pareggio di Manzari, con Antov e Ravanelli, ha confermato la sua solidità, anche se l'inizio di gara non è stato dei migliori. Stesso discorso per la coppia di centrali Castagnetti-Collocolo. 'Casta' servito assist per la rete di De Luca e messo sfoderato la solita solida prestazione, meno preciso in fase di importazione ed inserimento Collocolo (che ha sbagliato anche il rigore), ma comunque efficace nel suo ruolo.

Con il 3-5-2 si è rivista la coppia Sernicola (a sinistra) e Zanimacchia (a destra). Per 'Leo' un primo tempo sotto tono, con un paio di tiri ciabattati e poco più, ma una ripresa in grande stile. Solito grande impegno per 'Zani', ma poca precisione e lucidità negli ultimi metri. Molto meglio nella versione da attaccante esterno nel 4-2-3-1.

In attacco Tsadjout è apparso ancora troppo affaticato, ma resta il fatto che non ha i movimenti e la capacità di inserimento di una punta, tant'è che nella prima parte l'attacco grigiorosso è stato inerte. Tanto ed inutile traffico a metà campo senza riferimenti e sfoghi nel centro dell'attacco, come già accaduto in molte esibizioni dello scorso campionato.

A cambiare la gara, come ammesso dallo stesso Stroppa, sono stati i cambi: il primo obbligato dall'infortunio di un impalpabile Johnsen al 34' che ha lasciato il campo per Vazquez. La classe dell'argentino (perché tale è), ha rimescolato le carte nella trequarti avversaria disegnando nuove linee di passaggio, ha sfiorato il gol con il suo mancino (negato solo dal palo) ed ha alzato il baricentro della squadra. Piaccia o no in questa categoria nessun giocatore può vantare tanta classe, poi va da se che a volte esagera ne gigioneggiare con la palla in mezzo ai piedi, regalando palloni agli avversari. Personalmente spero che resti: preferirei rimpiangere qualche palla persa, che la sua classe.

Non si può dire la stessa cosa per Majer, che nella seconda parte della ripresa ha sostituito Castagnetti in cabina di regia: troppo accademico con poca inventiva il suo palleggio. Sul suo passaggio dall'indietro per Fulignati in tribuna più di una persona ha rischiato un infarto...  

Finalmente De Luca! Un gol all'esordio (e che gol) è il miglior modo di presentarsi allo Zini davanti ai suoi tifosi. Un attaccante che sa portare e difendere palla facendo salire la squadra e soprattutto farsi trovare in area quando serve. Peccato per il gol fallito per un soffio nel finale di secondo tempo, ma chi ben comincia...

Ottimo l'esordio di Barbieri in fascia destra, un giocatore che la scorsa stagione aveva fatto molto bene a Pisa e che, per quel poco che si è visto, ha le qualità per confermarsi in questa stagione. Gran palla quella servita a De Luca in occasione del raddoppio mancato dal numero 9 grigiorosso. Dal 9 al 90: esordio con rigore vincente quello di Bonazzoli con la maglia grigiorossa. Un attaccante co caratteristiche diverse da De Luca (più fisicità ed irruenza) e come per De Luca vale lo stesso motivetto: chi ben comincia...

A Stroppa verrebbe da scrivere una letterina come si fa a Babbo Natale o Santa Lucia. Non sono loro (ma Giacchetta) ad avergli messo a disposizione i giocatori che (si presume nella maggior parte) ha chiesto, però a lui spetta l'onere e l'onore di trovare le soluzioni tattiche e tecniche ottimali nel contesto della squadra.

Buona la prima Cremo!

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