Massimiliano Alvini prende la parola per ultimo rispondendo a ben 18 domande della stampa, due per testata. Vi presentiamo le sue risposte a gruppi di tre, questo è il primo blocco:

Che emozioni prova?

"Essere qua è un enorme piacere, una soddisfazione poter parlare per la prima volta da allenatore di serie A, sono davvero felice. Ci tengo a dire, però, che sono arrivato fin qui con un percorso di tantissimi anni ma per me non è un punto di arrivo ma di partenza. Ringrazio i direttori Giacchetta e Braida, è davvero fantastico essere qui"

Giacchetta l'ha definita un allenatore emergente, giovane e moderno (parole esatte di Giacchetta nel presentare Alvini). Cosa si intende esattamente per moderno?

"Giovane mica tanto! L'idea di gioco è quella maturata in anni di percorso e di studi, voglio un calcio dinamico e aggressivo, voglio fare la partita e dominarla sia in fase di possesso che di non possesso. Cercare sempre di essere dominanti"

La Cremonese dell'anno scorso aveva una identità forte. La riprenderemo in qualche modo?

"Era bella da vedere e imprevedibile, con tanta qualità tecnica. Quando vincemmo col Perugia allo Zini ricordo che dissi che per me era forte e costruita per arrivare fino in fondo, una squadra fortissima e i fatti mi hanno dato ragione con una promozione meritata. Noi lotteremo per il nostro obiettivo attraverso le nostre idee. Dobbiamo guardare quello che facciamo noi e non quello che fanno gli altri, avere uno stile sempre. Metteremo in campo le nostre caratteristiche"