Cremo condannata a soffrire per salvarsi: ognuno si deve prendere le sue responsabilità
- di: Alexandro Everet
- Pubblicato: Mercoledì, 30 Dicembre 2020 17:13

La Cremonese cade a Reggio Calabria al termine di una brutta partita e resta in una situazione di classifica molto calda. Siamo a fine anno, il campionato è ancora lungo ma appare difficile pensare a qualcosa di diverso da una sofferta lotta per la salvezza per i grigiorossi. Ognuno si deve prendere le sue responsabilità.
1) LA SQUADRA In primis gli attaccanti: non segnano e fare gol è il primo mestiere di un attaccante. Fra Ceravolo, Ciofani, Strizzolo e Celar sono arrivati in tutto 7 gol, davvero troppo poco (ognuno ovviamente ha un grado di responsabilità diverso in base alle occasionia avute) pur tenendo conto che in campo un attaccante deve fare anche altro (ma i gol servono, se no dove andiamo?). Gaetano: la squadra era stata costruita su di lui ed ha deluso soprattutto per la poca personalità con cui ha reagito di fronte alle difficoltà. Gustafson: sempre lento e macchinoso. Castagnetti non è agevolato dalla squadra ma anche da lui ci aspettiamo di più. Potremmo continuare a lungo: Alfonso che ha perfino perso il posto da titolare (quell'errore col Brescia sul posizionamento della barriera resta incredibile), Deli che è sempre out (non gliene facciamo una colpa ma ovviamente è un problema)...Alla fine non è un discorso di singoli ma collettivo: per un motivo o per un altro questa squadra non rende all'altezza dei pesanti investimenti fatti per costruirla
2) L'ALLENATORE Bisoli si era sbilanciato parlando di macchina infernale a novembre e di metà sinistra della classifica, ha anche rivendicato che la società gli ha messo a disposizione la squadra che voleva. Non abbiamo dimenticato la brillante salvezza della scorsa stagione e siamo troppo vecchi per non sapere che il campionato è lungo e i giudizi di metà stagione si possono ribaltare. E' un fatto però che abbiamo una squadra in difficoltà di classifica, che gioca male e non segna. Il tecnico continua a cambiare moduli e uomini ma non ha mai trovato la formula giusta. Non può essere assolto ora come ora.
Rischia? Sì, certo. Longo? Donadoni? Voci, vedremo se e cosa farà la società.
3) LA SOCIETA' La squadra è stata costruita dalla dirigenza e i risultati parlano. Certo, nessuno ha la sfera di cristallo per sapere se una scelta è azzeccata prima di farla. Alcuni difetti si trascinano però dallo scorso anno e non vi è stato posto rimedio. Se la squadra va così male, chi l'ha costruita non può certo essere escluso dal banco degli imputati.
Ora c'è Braida, è appena arrivato, speriamo che azzecchi le scelte. A gennaio ci aspettiamo infatti diversi innesti e devono essere quelli giusti, o saranno guai...