Tre anni fa, in serie C, la Cremonese attraversò un momento di crisi fortissima. A Piacenza la squadra fu travolta nel derby, momento più importante dell'anno, sul piano tecnico, tattico e agonistico. La squadra fu contestata duramente e perfino Tesser rischiò il posto. La serie B diretta pareva perduta. La settimana dopo però venne allo Zini l'Alessandria, capolista con 9 punti di vantaggio. Finì 1-0 ma a volte i risultati sono bugiardi: in realtà fu un massacro, un assedio. L'Alessandria la mangiammo. Quella partita non fu vinta sul piano tecnico ma di pura rabbia. Si cominciò a vincerla nelle ore successive alla sfida di Piacenza, si cominciò a vincerla nel ritiro, si cominciò a vincerla nella reazione giusta alla valanga di critiche: compattarsi con la rabbia di chi pensa "adesso ve lo facciamo vedere chi siamo". Ecco, vorremmo rivedere una Cremonese di quel tipo, col sangue agli occhi o con gli occhi della tigre se preferite. Una Cremonese che zittisca ogni critica mangiandosi l'avversario: non chiediamo niente altro che questo...