Testa bassa e ripartire. Subito!
- di: Mattia Lucca
- Pubblicato: Sabato, 23 Febbraio 2019 18:21
Due anni sono un campione troppo ridotto per poter parlare di ciclo. Però le analogie con la stagione scorsa cominciano ad essere preoccupanti: prima parte di campionato comunque accettabile -chiaro, molto meglio la scorsa annata - seguita da una fase centrale in cui si balla tra le ipotesi rincorsa playoff e fuga dai playout. Salvo poi indirizzare la stagione, inesorabilmente, verso la seconda scelta.
Jova cantava Tensione Evolutiva, noi l'esatto opposto: una Tensione Involutiva, un peggioramento che sembra ineluttabile, come fosse scritto nel destino. Ecco, questo non si può accettare.
Gli errori, ormai, li conosciamo a memoria. Una fragilità offensiva, per nulla puntellata a gennaio, che si ripercuote a cascata sulla squadra intera. A centrocampo Castagnetti non è mai stato leader tecnico. Il solo Arini non basta, sul piano della personalità, per un reparto che doveva assorbire in mediana la perdita di un signore, Simone Pesce, che di carisma ne aveva da vendere. Come Perrulli, uno che quando contava ha sempre mantenuto sangue freddo, uno che non aveva certo paura delle pressioni: oggi, gli ultimi 20', avrebbe fatto comodo.
Paura, tanta. Mancano i trascinatori, in campo si è visto. La paura genera scollamento, la squadra si allunga e rovina anche il piano gara preparato. Senza punte, Rastelli sceglie il lancio lungo, ribaltando l'azione una volta svuotata la metacampo ascolana. Attirare i bianconeri per poi infilarli, regalando a Strefezza e Carretta metri e spazi? Ci può stare, a patto di risalire da squadra, mantenendosi corti e aggressivi sulle seconde palle, recuperare alti sul campo e reimpostare subito l'azione. Non è andata così: squadra spezzata, reparti isolati e facilmente controllabili dagli uomini di Vivarini. Aggiungeteci la solita gestione suicida degli episodi, fallendo le poche occasioni avute e subendo un gol evitabile.
Come se ne esce? Ritrovando solidi punti di riferimento. Castagnetti è chiamato ad assumersi tutte le responsabilità del centrocampo, lui che la B l'ha vinta due volte in due anni. Piccolo è chiamato a tornare ai livelli di inizio 2019. Soddimo deve dare di più. Sono loro i trascinatori attorno a cui ricompattare chi di esperienza ne ha meno, come Strefezza ed Emmers. Loro, insieme ad una difesa che per fortuna continua a dare buone risposte.
Riordinare le idee e tirare fuori il coraggio e la personalità, i veterani siano d'esempio per primi. Giocare già martedì è un vantaggio, un'occasione per cancellare il doppio disastro Cosenza Ascoli. Un'occasione che non deve andare sprecata.