coSenza scuse
- di: Mattia Lucca
- Pubblicato: Domenica, 17 Febbraio 2019 17:34
Pomeriggio infernale a Cosenza, Cremonese dominata e sbranata dalla corsa e dalla fame dei padroni di casa. A tutto questo si aggiunge l'abilità soprannaturale di azzeccare sempre la scelta sbagliata negli episodi chiave.
Partenza illusoria. Non la prima volta che succede, ultimamente, alla versione grigiorossa da trasferta. Primi dieci minuti di controllo ordinato, tanto da far supporre una prestazione in crescendo. Non è mai così, invece. Stavolta avvio attento e misurato, Cosenza in difficoltà ad uscire, squadra corta e buona percentuale di seconde palle recuperate. Durata: dieci minuti. Poi progressivamente il pallino viene consegnato a Braglia, che prende campo e si lavora gli esterni. La prima combinazione centrale porta al rigore, sciagurata la deviazione di Caracciolo col braccio. Niente paura, San Nicola intuisce e salva tutto.
Invece di sfruttare a proprio vantaggo il possibile contraccolpo psicologico, la Cremonese persevera nell'opera di beneficenza verso l'avversario, regalando campo e cross pericolosi. Il palo di Bruccini, oltre ad altre occasioni minori assortite non sfruttate dal Cosenza, è il segnale che la buona sorte sta guardando con occhio benevolo ai grigiorossi, che restano così sullo 0-0 pur meritando lo svantaggio, per l'atteggiamento passivo e le ghiotte occasioni cosentine.
Una squadra scaltra avrebbe approfittato dell'imprecisione dei rivali per girare a proprio favore la gara al primo episodio favorevole. Episodio che arriva, puntuale al 39': Piccolo approfitta del troppo spazio concessogli per mandare Strizzolo davanti al portiere. Il sinistro è largo. Non solo: scatta la protesta veemente del Cosenza perchè la Cremo non ha messo palla fuori con Embalo a terra. Ora, ognuno ha le sue ragioni. Ci sta che Piccolo non si sia fermato, dopotutto Embalo era praticamente già fuori dal campo, larghissimo a sinistra, e non vittima di un colpo alla testa. Ci sta anche che il Cosenza protesti, per alzare la tensione agonistica. Quello che non ci sta, invece, è la reazione di Terranova sullo spiritato Baez, bravissimo a provocare Emanuele, troppo esperto per commettere un errore imperdonabile come accennare una testata. Solo un accenno, fronte contro fronte. Tanto basta a Baez per andare giù. Finale scontato: rosso a Terranova, giallo a Baez. E Cremo in dieci.
Dentro Rondanini per Soddimo e difesa rimescolata con Mogos centrale. In fondo c'è uno 0-0 da difendere. Scherzavo, nemmeno quello. Punizione regalata nel secondo tempo, cross e 1-0 di Sciaudone. Cremonese spenta e scarica nei suoi uomini migliori: Piccolo è l'ombra del trascinatore ammirato a Perugia, Castagnetti ha subito un'involuzione incredibile, Strefezza senza chiari riferimenti a cui appoggiarsi mette il pilota automatico e punta qualsiasi cosa gli capiti a tiro, ovviamente senza concludere felicemente nemmeno un dribbling. Ma è tutto l'insieme ad essere lento, prevedibile, impreciso e incapace di risalire il campo con metodo e continuità. Chiaro, in dieci contro undici è più difficile. Eppure, ecco il secondo episodio da sfruttare. Doppio giallo a Baez e nuova parità numerica. Il minuto successivo, Renzetti si vede spiovere un cross in piena area avversaria, impatta di sinistro davanti a Perina che salva il vantaggio. Episodio sprecato, Cremo incapace di rendersi davvero pericolosa anche in dieci contro dieci, palo di Dermaku, ennesimo miracolo di Ravaglia e sigillo finale di Bruccini su rigore.
Responsabilità da suddividere equamente tra mister e giocatori: Strizzolo criminale davanti a Perina, Terranova ingenuo con Baez. Lì poteva girare la partita. In generale, però, il Cosenza ha letteralmente dominato la Cremo: più grinta, più gioco, più fame. Due ghiotte occasioni per i grigiorossi, mentre il Cosenza ha inanellato tre ottime chances, due pali, un rigore parato e due reti. Fate un pò voi.