La Cremo Migliore della stagione
- di: Mattia Lucca
- Pubblicato: Sabato, 26 Gennaio 2019 18:18
Prima, grande soddisfazione della stagione, continuità di prestazione rispetto a Perugia e Pescara, lavoro quotidiano di Rastelli che comincia ad affiorare dando i suoi frutti. Nel giudizio finale deve certamente pesare anche la precaria condizione di un Palermo lacerato da infortuni pesanti. Ma questa Cremo è senza ombra di dubbio la versione migliore della propria stagione.
La vince Rastelli. Nessuna celebrazione, riconosciamo solo i giusti meriti al mister che ha azzardato scelte coraggiose, scommettendo ad occhi chiusi sulla fiducia nei propri uomini. Ripagato in pieno. Fuori Castrovilli, richieste non affatto semplici per i giovanissimi Boultam e Strefezza. Reda è chiamato a coprire vaste porzioni di campo e proteggere la ripulita del pallone, per poi tagliare in area ad aggredire la profondità. Gabriel deve coprire l'esterno senza mai perdere la concentrazione, per poi accentrarsi e dialogare con Piccolo, mettendolo in condizione di inventare la giocata con un pò di pressione in meno. Mosse inattese, entrambe vincenti.
Che Gabriel! Se Reda, al netto di qualche errore, lascia intravedere un potenziale interessante nel nuovo ruolo che Rastelli gli ha cucito su misura, Strefezza impressiona ancora di più. Sceglie i tempi della giocata molto meglio del solito, cerca più i compagni e si prende meno rischi inutili in dribbling velleitari. Liberato da compiti offensivi di fatica, assunti dal generosissimo Strizzolo, può scatenare il suo estro all'ombra dell'ex Cittadella. I link ricercati con Piccolo rivelano un'ottima intesa, che rischia di sfociare in surrealismo al minuto 41: Strefezza si inventa un personalissimo cambio gioco da vertice a vertice d'area, un arcobaleno orizzontale che Totò controlla orientato col sinistro. Lo stop taglia fuori il marcatore, Piccolo scappa e sospende il tiro, sperando sia Brignoli a fare la prima mossa. Ma Brignoli non cade. Totò ci prova col piatto impegnandolo di piede.
Il Samurai. Un primo tempo nervoso, intermittente, teso vede la rete di Arini sulla sirena. Piccolo dal corner, Claiton prolunga per il Samurai che beffardo appoggia dentro. Legittimando un vantaggio comunque meritato, a fronte delle occasioni, più o meno virtuali, costruite. Da registrare due svarioni difensivi che potevano premiare Moreo e Chochev: per il resto, nessun altro rischio per Ravaglia.
Prova di squadra. Nella ripresa, la Cremo cresce ancora. Da subito. Da squadra, squadra vera, compatta e orientata al pressing più che aggressivo. Per togliere palla e fiato ai mediani rosanero, se non ai loro difensori. Il Palermo non riesce a ripartire, ogni tentativo di scarico esterno viene chiuso a doppia mandata in rimessa laterale. Arini e Soddimo dominano sulle seconde palle, riciclando vagonate di azioni. Bisogna chiuderla, ora. Detto, fatto: Migliore devasta la porta, Brignoli gelato sul Boeing 747 che atterra nel sette. Sembra incredibile: tutto perfetto.
Concentrazione. I ragazzi non cambiano atteggiamento nemmeno dopo il 2-0. Piccolo, Strefezza, Castrovilli -entrato con la testa giusta- banchettano in punta di fioretto negli spazi rilassati da un Palermo costretto ad allungarsi, regalando spettacolo ma senza dimenticare la riaggressione ossessiva per soffocare ogni intenzione ospite: Strefezza esemplare per l'abnegazione con cui sradica possibili ripartenze sulla fascia sinistra.
Vendetta! Il Palermo non ci crede più. Fischio finale e vendetta per Cremonese-Palermo dello scorso anno, quella di Abbattista di Molfetta. Rastelli rimedia alla carenza di un bomber dal gol nel sangue costruendo l'azione sulle doti di Strizzolo -tanto lavoro, sponde, contrasti- per aprire la strada ai suoi fantasisti, Piccolo e Strefezza, ed incursori, Arini e Boultam. Modulo che sporta diversi elementi negli ultimi metri, supportabile da una squadra corta, votata all'anticipo e alla riconquista del pallone in avanti, ad accorciare il campo. Cremonese-Palermo è andata più o meno così.