Roberto Cipelletti lascia il calcio. Il panorama dilettantistico perde un altro nome noto che per decenni ha riempito i tabellini delle partite del territorio. Lo abbiamo sentito ed ecco i suoi pensieri.

Facciamo il riassunto delle squadre in cui hai giocato.

"Ho fatto tutta la trafila nella Soresinese, con una parentesi di un anno nella Juniores di Pizzighettone. Poi ho giocato con Gabiano, Trigolo, San Bernardino Castelleone, Sporting San Bassano, Castelverde, Casalbuttano, Cicopieve, Sesto 2010, Monticelli, Castelvetro e infine di nuovo Sesto 2010"

I tuoi pregi e difetti come portiere.

"Mi ritengo un portiere vecchia scuola, ho molta dedizione per il lavoro e per l'allenamento e ho sempre cercato di migliorarmi, credo di essere stato bravo nel perfezionamento tecnico. Il limite sicuramente quando la palla va a terra e devo calciare..."

Le soddisfazioni più grandi e le delusioni peggiori a livello di squadra?

"Sicuramente aver vinto i playoff con lo Sporting San Bassano e il Castelverde e anche la salvezza di quest'anno con la Sesto 2010 sono le soddisfazioni migliori. Fra le delusioni le finali di playoff perse, o meglio pareggiate, col Sesto 2010"

Le parate migliori e l'errore che non ti perdoni?

"Fortunatamente credo di aver fatto qualche buona parata, ricordo con piace la doppia parata su rigore e ribattuta nel derby Grumulus-Sesto 2010 del 2014-2015. L'errore che mi tormenta è sempre di quella stagione, papera a 10 minuti dalla fine con la Pieve 010 e da 2-1 per noi alla fine abbiamo perso 2-3"

I compagni e gli allenatori che non hai dimenticato.

"Sono tanti. Ricordo con affetto maggiore quelli con cui ho condiviso più anni. Voglio citare Pasquini, Diego Premi, Nicola Chiodi, Mirco Vailati, Nicolas Bini, mio fratello Andrea, Diego Bolzoni, Federico e Cristiano Giacomin, Mattia Montanini, Alessandro Azzini, Michele Cremona, Adriano Siboni. Come allenatori cito Luca Soldi e Riki Miadoro ma anche i preparatori Gianluca Lavezzi e Patrick Miadoro, fra Castelverde e Sesto 2010"

Cosa ha rappresentato il calcio per te?

"Il calcio mi ha dato e insegnato tanto, mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire che l'interesse del gruppo è più importante di quello personale. Ho iniziato a 6-7 anni, ho programmato parte della mia vita in funzione del calcio fra preparazione ad agosto e partite alla domenica, non me ne pento e rifarei tutto. Ho conosciuto tantissime persone che ricordo con affetto e che sono diventati buoni amici"

Gli attaccanti più forti incontrati e i portieri che stimi di più?

"Per gli attaccanti cito quelli con cui ho dato vita a duelli appassionanti come Barborini, la coppia Storti-Armelloni del Psg, Premi del Casalbuttano, Segalini-Fregona della Sestese. Fra i portieri ho stima di tutti ma cito quelli della mia generazione: Bertoletti, Sandrini, Bolzoni, Milanovic, Dioli, Andrea Generali e Compiani, anche se molti hanno già smesso!"