Metto clamorosamente le mani avanti; avvisare infatti debbo che il Ciranone vostro non ha visto la partita di Varese ma praticamente, magari un po’ confusamente, è come se l’avesse fatto perché intanto che con l’occhio destro guardava al “pischer” l’Italvolley, con quello sinistro, assieme a qualche sparuto neurone, compreso ovviamente il solito neurone di nord ovest, “guatava” il parquet di Masnago posto circa un 160 chilometri a nord-ovest.
E come diavolo facevi a “guatare” se non eri là vi domanderete? Facevo che, vista l’impossibilità di trovare uno straccio di diretta (una volta il Trofeo Lombardia era la prassi per qualche tv locale; ieri, anche per, fatemelo dire che ce l’ho qui sulla punta della lingua, il poco dignitoso forfait di Cantù e della Milano “olimpionica”, per una sola partita non si sarebbero scomodati nemmeno August e Louis Lumierre, esempio peraltro seguito dagli spettatori paganti; 200… una misera miseria) mi sono fiondato, come un assetato nel deserto, alla ricerca di un “goccio d’acqua” generosamente donato da qualche sito…

Evidentemente esiste un dio anche per gli “assetati” di basket; mi sono infatti imbattuto in “varesesport.com” beccandolo, per la precisione, alla fine del primo tempo. La faccenda ha provocato un discreto tumulto nel noto muscolo che tiene su le nostra baracche causato dalla lettura del risultato; 57 a 50 Varese! Prima impressione: fuochi d’artificio a Masnago; seconda impressione: difesa rivedibile ma attacco atomico (57 punti sono tanti da prendere ma pure 50 da mettere lo sono...)
Spiegarvi ora debbo che “varesesport.com” non è che mettesse un play by play; solo aggiornamenti che ti costringevano e “refreshare” continuamente la pagina, ampiamente sufficienti però a placare la sete dell’assetato. E siccome il primo aggancio è arrivato, come dicevo, alla fine del primo tempo, e cioè alla pausa lunga, ho avuto il tempo di sciropparmi un’ottima cronaca della gara, forse un ciccinnino di parte ma niente di che, ed è lì che ad un certo punto mi è esplosa in faccia sta roba: “McCullogh in uno scontro con Brown ha la peggio ed è costretto ad uscire per una distorsione alla caviglia sinistra”.

Li per lì non ci ho dato peso; ma si, mi son detto, sarà una scavigliata e certamente ora il coach non lo mette più per non rischiare nulla. Però, andando avanti nella lettura, non ho potuto fare a meno di notare che al momento dell’infortunio di Wayne McCollough la Vanoli era avanti di 4 (46 a 42), e cio’ significava che dopo l’infortunio la Vanoli in poco meno di 300 secondi ne aveva messi solo 4.
Da lì a pensare che invece si fosse trattato di qualcosa di più serio al punto tale da fare andare in “bambola” i compagni è stato un lampo. Poi le due suppongo veementi reazioni Vanoli, quella del terzo quarto dopo il meno 12 del 24esimo che ha fatto chiudere il quarto sul meno due, ma soprattutto quella dell’ultimo quarto dopo il meno dieci del 36esimo, che non ha impattato la gara solo per un canestro ciccato da Grant Golden a 8 secondi dalla sirena finale, mi dicono uno di quelli da fucilazione immediata senza processo, ha un po’ seppellito la sensazione trasformandola in un pensiero del tipo: “questa squadra ha le palle cubiche”.

Indi la mattina, come al solito, porta consiglio… pare che il cauto ottimismo sull’infortunio di Wayne McCollough sia un po' esagerato perché non è così certo che potrebbe trattarsi di una semplice scavigliata; i “due interminabili minuti a terra con una mano sul volto. Solamente nei prossimi giorni si capirà l’entità del problema, la guardia americana è uscita a braccia dal campo e non ci ha più messo piede” di cui ci narra Ciccio Barbieri su La Provincia di oggi sembrano dirci di una faccenda un po’ più seria di quella sperata.
Nonostante ciò la Vanoli di ieri sera pare abbia dimostrato per davvero di avere le palle cubiche; dopo un primo quarto sfavillante ha gestito una gara da montagne russe nella quale sembra abbia fatto ulteriori passi avanti rispetto alle ultime uscite. I numeri ci tornano un Paul “Bronzo di Riace” Eboua finalmente in palla, un Nathan Adrian pure, un Davide “Deg” Denegri sempre più a suo agio nel ruoli di playmaker e un Trevor ”the slingher” Lacey che... “ma che ve lo dico a fare”…

Ma a causa di ciò ora la Vanoli si ritrova con due Iu.Es.Ei in meno, Jordan Bone per la nota vicenda e Wayne McCollough non è dato sapere, per il momento, per quanto tempo; proprio i due che dalle prime uscite sembravano candidarsi al ruolo di trascinatori della combriccola.
Proprio non ci voleva soprattutto di questi tempi nei quali si deve “costruire” una squadra. Non nutrirei particolari dubbi sul fatto che la società sappia affrontare questo momento delicato nel modo migliore; la generosità di Aldo Vanoli fu Guerino da Soncino la conosciamo bene, così come conosciamo il “talento” di Andrea “Condor” Conti nel destreggiarsi nel mare magnum del mercato.
La situazione però è oggettivamente seria, da affrontare “cum grano salis”, e conferma ancora una volta la saggezza di un famoso detto popolare: “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo”.
Il che è bello e istruttivo (cit.)
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