E niente. È praticamente tutta la settimana che il Ciranone vostro, che per diletto e per passione da un lustro parecchio abbondante vi rompe le ciribiciaccole narrandovi di Vanoli e dintorni, pensa a come acconciare la presentazione della gara di domani.

Ora sicuramente penserete: “non saprei come ti butta, mio caro Ciranone, però quello che è certo è che tu probabilmente non c’hai una beata fava da fare tutto il giorno…”. Beh, non è esattamente così perché si darebbe il caso che il subconscio è quello sporcaccione che lavora, lavora e continua a lavorare anche se sei in altre faccende affaccendato, sia che siano semplici come, che ne so, mettere su un uovo al tegamino o piuttosto complicate come, che ne risò, trovare la sintesi tra la relatività generale e la meccanica quantistica.

A laonde per cui quando decidi che è l’ora di appropinquarti alla “fatica” settimanale ecco che lo sporcaccione di cui sopra ti scodella tutte le belle pensate che a tua totale insaputa ha nel frattempo elaborato. Oddio, a dire il vero non è che deve aver fatto poi ste gran fatica perché sulla partita di domani non ci sarebbe molto da dire, se non che è la classica partita-che-vale-una-stagione.

Si lo so ; in tanti, che sicuramente ne sanno un fracasso di più del Ciranone vostro, iniziando da Flavio “Lupo” Portaluppi da una parte e terminando dallo stesso “Artigliaccio” Caja dall’altra, dicono che è si importante ma non decisiva perché poi da lì alla fine ce ne sono ancora quattro di giornate con parecchi incroci “pericolosi” che non la rendono ancora tale.

Già; “sarà vero che dopo Miss Italia avremo un papa nero” (cit.), però io sarei tra quelli che in caso di vittoria e quindi avanti di due punti, il vantaggio degli scontri diretti e con la Reggiana che nelle ultime quattro se la deve vedere con Cantù e Varese oltre che Sassari e Venezia, certamente lo spumante non lo stapperebbe ma in ghiacciaia lo metterebbe di sicuro.

Al contrario nel malaugurato caso arrivasse la tranvata allora i guai inizierebbero ad essere piuttosto seri perché nella suddetta posizione ci sarebbe la Reggiana con tutti gli indubbi vantaggi del caso.

E come al solito questo “regolarissimo” campionato ci propina questa gara-decisiva-si-ma-non-troppo in condizioni di emergenza. Non è la prima volta che succede alla Vanoli come non lo è per tante altre “sorelle” che hanno avuto la stessa sorte quasi tutte, ma guarda un po’ che caso, invischiate nell’ammucchiata stile metropolitana di Tokyo nell’ora di punta dei piani inferiori mentre le altre, più o meno “graziate” dalla bestia, sono ai piani superiori.

Ma tant’è… non c’è più sordo di chi non vuol sentire, e tra l’altro (a pensare male si fa peccato ma a volte…) il refrain sul blocco delle retrocessioni si è un tantino impantanato in sofismi indecifrabili da quando due "storiche” della Lega (Cantù e Varese) si sono tirate un po’ fuori dagli impicci in cui erano inopinatamente precipitate. Bene l’ho detta; c’avevo sta roba qui all’imboccatura del piloro che mi stava dando un fastidio maledetto e dovevo per forza evacuare.

Tornando a noi si affronta quindi questa gara-decisiva-si-ma-non-troppo in sette. Detto che immagino come si debba sentire l’ottavo, ovvero Davidino Cournooh, che probabilmente domani durante la gara si mangerà tutta la stoffa del divano del salotto di casa, questo è quanto e con questo si deve fare.

Il fatto che il Paolino Nazionale ci abbia fatto sapere che questa settimana è andata meglio delle precedenti, e conoscendo pure la tigna dei sette superstiti, induce il Ciranone vostro ad iscriversi alla categoria dei moderatamente ottimisti, anche perché davvero quest’anno la Vanoli è in enorme credito con la buona sorte e prima o poi dovrà girare pure quella.

E il subconscio, sindaco e unico cittadino del neurone di nord-ovest del Ciranone vostro, gli ha scodellato, oltre alla ovvietà della gara-decisiva-si-ma-non-troppo, il ricordo di un fatto avvento il 26 Ottobre dell’anno 1881 a Tombstone, Arizona, Iu.Es.Ei, passato alla storia e pure alla leggenda come la “sfida all’OK Corral”.  Per raccontarne la storia “vera”, le sue avvisaglie e le sue conseguenze ci vorrebbe un sacco di tempo perché, tra l’altro, ci sarebbero da confutare parecchie ricostruzioni cinematografiche piuttosto farlocche.

Ma non di meno si tratta davvero di un paragone azzeccato con la gara di domani nella quale, fortunatamente, non ci saranno in giro armi se non quelle del coraggio, della testardaggine, della volontà, della determinazione, della costanza, della ostinazione e della fiducia, tutte armi che quest’anno la Vanoli ha già dimostrato non solo di possedere ma di saper utilizzare.

E quindi dai, siamo ad un passo dal sogno; e che “sfida all’Ok Corral” sia.

Il che è bello e istruttivo (cit.)