Coach Demis Cavina e Lorenzo “il magnifico” Caroti hanno presentato dagli studi di Cremona 1 la serie di semifinale con la Fortitudo. Come leggerete sono parole, come dire, ragionevolmente misurate, ma tra le righe si percepisce la certezza di aver tutte le possibilità per arrivare a quello che questa squadra sta lavorando da metà agosto.
Io però metterei un altro prezioso viatico, e cioè quanto detto quindici giorni fa da Andrea “speedy gonzales” Pecchia nelle conferenza stampa di presentazione dei play off: “penso che abbiamo qualcosa che gli altri non hanno: quando siamo al completo, siamo sempre sul pezzo”.

La Vanoli lo è al completo ed è pure finalmente tutta quanta in salute; si trova quindi nel momento topico con tutti i suoi cavalli di frisia e tutte le sue batterie di obici messi nel posto giusto e da utilizzarsi al momento giusto. E quando quest’anno i cavalli di frisia vanoliani hanno fatto il loro dovere, gli obici dall’altra parte hanno risposto con conseguente precisione.
“Sursum corda” popolo vanoliano; la Vanoli non potrebbe essere più pronta di così…
Di seguito il riassunto della parole di Coach Demis Cavina e di Lorenzo “il magnifico” Caroti (credit Ufficio Stampa Vanoli Basket Cremona).

Demis Cavina: “In una semifinale, per definizione, non ci sono favoriti. Noi arriviamo a questo appuntamento con grande motivazione. Nel corso dell’anno siamo sempre stati abituati a gestire più di una situazione con giocatori acciaccati, ora abbiamo una situazione buona, con la squadra che sta bene. Stiamo vivendo queste ore che ci separano dalla partita con serenità ma anche, come detto, grande motivazione.
Vincere 3-0 la serie con Agrigento non ha portato a riposarci; non abbiamo infatti cambiato le nostre abitudini per gestire questi otto giorni di pausa. Se è vero, infatti, che ci siamo regalati, vincendo 3-0, dei giorni in più di riposo, è altrettanto vero che non abbiamo cambiato i nostri ritmi. Questa squadra trova energia dal lavoro, per questo non abbiamo stravolto le nostre abitudini. La Fortitudo è invece fresca di vittoria e questi sono i pro e i contro. Non so dire cosa sia meglio, certamente la gestione mia e dello staff è stata quella di aver cambiato poco le nostre abitudini ma soprattutto, per quanto ci riguarda, c’è il piacere di avere in campo tutti i giorni una squadra come questa che ti chiede sempre di lavorare.
Bologna è una squadra che ha cambiato anche in modo abbastanza importante. Ha inserito giocatori di categoria superiore quali Candussi e poi Banks e ha certamente grande talento. Anche la loro panchina è un fattore importante, non è una panchina corta ed è fatta di giocatori di categoria che hanno caratteristiche ben precise. Giocatori che sono stati fondamentali nelle ultime loro vittorie. Chiaro che il loro quintetto ha un pedigree di un certo tipo, ma ai ragazzi l’ho ripetuto più volte che conta quello che fai oggi non quello che hai fatto ieri. Abbiamo questa idea in testa: noi siamo noi, sappiamo quanto valiamo e non ci siamo mai nascosti. Proprio partendo da questa motivazione e ambizione abbiamo fatto bene nel nostro percorso fino a oggi.

Per noi sarà importante il controllo del ritmo cercando di sfruttarlo nella gestione dei nostri punti di forza. La difesa è la nostra arma più importante e dovremo sfruttarla per correre quando ne avremo l’opportunità, senza far correre la Fortitudo che, in quest’ultima versione, ha certamente più voglia di andare in campo aperto, grazie anche a Fantinelli a cui piace aprire il contropiede e a giocatori come Aradori e Banks capaci di far punti. Penso che il controllo del ritmo e soprattutto la gestione di quest’ultimo sarà un fattore per noi importantissimo”.
Lorenzo Caroti: “Bologna non ha bisogno di presentazioni. Ha in squadra giocatori di altissimo livello, giocatori che l’hanno dimostrato vincendo la serie con Cento, dopo aver ribaltato il fattore campo. Arrivati a questo punto, Cento e Bologna si sono dimostrate due squadre di altissimo valore e una ha prevalso sull’altra facendo valere, all’ultimo tiro di gara quattro, il proprio fattore campo, dopo una serie equilibrata. Andremo contro una grande squadra che sarà sicuramente un avversario tosto.
Essere gli stessi, senza aggiunte, penso possa essere per noi un vantaggio perché ci sono gerarchie che sono nate e sono cresciute durante l’anno. Sicuramente non aver cambiato ci da quella consapevolezza e quel vantaggio di poter continuare a fare quello che abbiamo fatto durante tutto l’anno: difendere e andare in attacco con obiettivi chiari”.
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